
Quarantaquattresimo presidente degli States: il primo afro-americano, l'unico ad avere una galleria fotografica personale su flickr.
Decide di parlare alla gente utilizzando i mezzi di comunicazione "della gente": sceglie la comunicazione immediata, la condivisione e la partecipazione diretta che solo la rete può offrire; capisce e decide di dover sfruttare Internet e le sue grandi potenzialità. C'è chi addirittura parla di politico 2.0: sul sito ufficiale, la dicitura "Obama everywhere" rimanda ai numerosi siti abilmente utilizzati per raggiungere e colpire le più impensate fasce di popolazione.
Decide di parlare alla gente utilizzando i mezzi di comunicazione "della gente": sceglie la comunicazione immediata, la condivisione e la partecipazione diretta che solo la rete può offrire; capisce e decide di dover sfruttare Internet e le sue grandi potenzialità. C'è chi addirittura parla di politico 2.0: sul sito ufficiale, la dicitura "Obama everywhere" rimanda ai numerosi siti abilmente utilizzati per raggiungere e colpire le più impensate fasce di popolazione.
Il web 2.0 è il vero protagonista della sua lunga campagna elettorale, la sua arma vincente: facebook, youtube, mySpace, linkedin, perfino una web tv. La propaganda di Obama nasce online, dove, degna figlia del suo tempo, raccoglie i primi sostenitori, ma è il cellulare, in particolare l'iPhone, a fare la differenza: avvicina il candidato ai suoi elettori e gli permette, una volta vinto, di ringraziarli singolarmente via sms.
Ma Barack Obama è prodotto o artefice del cambiamento che tanto lo ha caratterizzato? Probablimente entrambi: artefice perchè primo a servirsi delle nuove tecnologie in maniera così abile e accurata, prodotto perchè frutto di una società che, alimentata ogni giorno da bit e mms, diventa sempre più multimediale.
"I'm asking you to believe. Not just in my ability [...] I'm asking you to believe in yours"
(foto di David Katz/Obama for America)
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